La spiaggia e i fondali marini ospitano animali e microrganismi che possono provocare diversi problemi. Di solito procurano danni lievi, ma in alcuni casi bisogna ricorrere alle cure del Pronto Soccorso.
Le lesioni più comuni per la pelle sono provocate dalle MEDUSE. Quelle presenti nel Mediterraneo sono poco pericolose, e provocano solo orticaria e bruciore immediati ma localizzati al punto di contatto. Solo il contatto con gli occhi può essere un po’ più pericoloso per il rischio di ulcerazioni della cornea. Anche i residui delle meduse che galleggiano sul pelo dell’acqua dopo una mareggiata sono urticanti. Una forma particolare è la cosiddetta “eruzione cutanea dei bagnanti” ovvero una eruzione cutanea localizzata sulla pelle coperta dal costume e dovuta alle minuscole larve di medusa o anemoni di mare soprattutto quando l’acqua del mare è particolarmente calda e favorisce quindi la riproduzione di questi animali. In caso di contatto con meduse non bisogna usare acqua dolce, perché favorisce la liberazione di tossine e l’irritazione (quindi niente doccia o acqua fredda), ma usare acqua marina preferibilmente scaldata o ammoniaca o semplicemente facendo una sabbiatura con sabbia calda. Anche le creme solari sembrano inattivare le tossine. Il trattamento locale deve essere continuato per alcuni giorni con creme cortisoniche
La reazione della pelle al contatto con gli ANEMONI presenti sui fondali marini o sugli scogli (splendide fioriture con petali a fontana dai colori iridescenti che in realtà sono tentacoli contenenti sostanze tossiche) è più marcata rispetto a quella delle meduse. Si avverte forte bruciore, edema e bolle sulla parte interessata.
La puntura più frequente, nei litorali a fondo sabbioso, è quella del PESCE RAGNO (nota anche come TRACINA) che dà un dolore locale talora violentissimo. Se possibile, di deve far uscire al più presto il veleno iniettato, spremendo la zona della puntura. Poiché questi veleni sono inattivati dal calore, bisogna immergere la parte colpita in acqua molto calda (40 gradi) per almeno mezz’ora, poi disinfettare e applicare sulla parte dolente una pomata cortisonica.
Per le punture con aculei di RICCI DI MARE, bisogna anzitutto cercare di estrarre l’aculeo con una pinzetta. Fate attenzione: gli aculei sono fragili e si spezzano facilmente. Disinfettate accuratamente e applicate una crema antibiotica. Se la puntura è al piede evitate assolutamente di camminare a piedi nudi per prevenire infezioni. Se le spine sono o profonde è meglio andare in un Pronto Soccorso dove saranno estratte con una piccola incisione chirurgica.
I CORALLI oltre alle solite dermatiti possono anche causare dei granulomi dovuti alla penetrazione di piccoli pezzi di corallo nella pelle.
Sulla spiaggia si scatenano anche tutta una serie di infezioni della pelle con la complicità del caldo, degli ambienti umidi e della maggiore promiscuità. Spiaggie, piscine pubbliche, bagni e docce, sdraio, lettini e teli da mare posso trasmettere funghi e batteri. L’ IMPETIGINE è l’infezione più comune fra i bambini in spiaggia: le lesioni iniziano come piccole chiazze rosse che sembrano bruciature di sigaretta sulle quali si formano poi bolle piene di liquido infetto. E’ una dermatite molto contagiosa che richiede l’uso di antibiotici. Le TIGNE (micosi o funghi) si moltiplicano col caldo e l’umidità. Appaiono delle chiazze ad anello, rotondeggianti, pruriginose, che si allargano e si moltiplicano. Si utilizzano degli antifungini in crema o per via orale. Il cosiddetto “fungo di mare” - PITIRIASI VERSICOLOR – compare sulla pelle in questa stagione. E’ un fungo che normalmente vive fra i capelli e col sudore scivola sul collo, spalle, schiena e braccia provocando chiazzette brune, bianche o rosee. La cura si basa su antifungini per uso locale.