LE TERAPIE DELLA CALVIZIE
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Negli
ultimi 50 anni, da quando la
perdita dei capelli è
diventato un problema estetico
molto sentito dalle persone
tutti i trattamenti locali,
chimici e fisici, non hanno
influenzato positivamente il
decorso a lungo termine della
calvizie. Si potrebbe dire altrettanto
anche di tutti i trattamenti
sistemici che hanno avuto ampia
diffusione ma scarsi risultati.
Per anni sono stati usati l’acido
nicotinico e vitamine varie,
quali l’acido pantotenico
(presente anche in lozioni e
shampoo molto reclamizzati),
la piridossina e la biotina,
ma sempre con risposte inadeguate.
Oggi per tentare di limitare
l'impatto estetico dell'alopecia
esistono possibilità
terapeutiche buone ma tuttavia
ancora non in grado di risolvere
in tutti i casi in maniera definitiva
questo problema. |
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In
tempi recenti si sono utilizzati
molto gli INTEGRATORI
ALIMENTARI, partendo
dalla considerazione che l'alimentazione
esercita un enorme influenza
sul capello. Esistono infatti
situazioni particolari come
nell'infanzia, nella terza età,
nella gravidanza, nelle diete
squilibrate, nel soggetto che
fuma o che assume farmaci, nelle
situazioni di stress psico-fisico,
dove l'individuo può
cadere in una carenza relativa
di determinate sostanze, e ciò
si riflette sulla salute del
capelli. Quindi nelle terapie
che si prefiggono lo scopo di
contrastare la caduta dei capelli,
vengono sovente associati -con
buoni risultati - per via orale,
minerali come
il ferro, il rame e lo zinco,
aminoacidi
solforati (cistina, cisteina
e metionina) e vitamine
anti-radicali liberi. Tutte
queste sostanze possono essere
interpretate come i "mattoni"
per facilitare la costruzione
di nuovi capelli più
"grossi e resistenti". |
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Tra
i trattamenti consigliati ricordiamo
anche gli ANTIANDROGENI,
da riservare esclusivamente alle pazienti
di sesso femminile. La molecola più
usata è il ciproterone acetato
che viene usato da solo (Androcur)
o in associazione ad estrogeni (Diane).
Negli ultimi anni sono entrati nell'
uso comune anche altre molecole con
attività antiandrogenetica,
con minori effetti collaterali.
Anche le lozioni a base di
MINOXIDIL, in concentrazioni
variabili dal 2 al 5 per cento, da
applicare regolarmente due volte al
giorno, aventi come obbiettivo quello
di migliorare l’irrorazione
sanguigna del bulbo pilifero e di
stimolare la replicazione cellulare,
hanno soddisfatto ma solo parzialmente
la richiesta di efficacia sui soggetti
trattati. La sospensione del farmaco
provoca infatti dopo circa 3 mesi
una rapida ripresa della caduta dei
capelli con peggioramento clinico.
La lozione tende ad sporcare i capelli,
che quindi vanno lavati frequentemente.
La
terapia con minoxidil può provocare
alcuni effetti collaterali: la dermatite
allergica da contatto è frequente
(dal 2 al 7% dei pazienti)e richiede
la sospensione del trattamento.
Risultati
migliori si ottengono nella donna.
L’introduzione
di un nuovo farmaco, la FINASTERIDE
(nome commerciale Propecia)
, ha consentito per la prima volta
di agire in maniera mirata sul processo
enzimatico coinvolto nella formazione
del diidrotestosterone (DHT), l'ormone
responsabile della calvizie. Il DHT
dopo la pubertà non ha alcuna
funzione utile e per questo il farmaco
può essere utilizzato con tranquillità
nel trattamento della calvizie maschile,
mentre è controindicato nelle
donne. Gli effetti collaterali sono
essenzialmente una riduzione della
libido ma sono rarissimi (0,5 per
cento dei casi) e comunque sempre
reversibili. Non vi è alcun
rischio di tumori o di infertilità
legati all'uso prolungato del farmaco.
Studi
clinici hanno dimostrato che la finasteride
arresta la caduta dei capelli nell’83%
degli uomini, e determina un aumento
della densità dei capelli nel
66% degli uomini, dopo 2 anni di terapia.
I tipici capelli miniaturizzati, corti,
fini e poco pigmentati delle regioni
frontali e del vertice del capo, si
trasformano in capelli lunghi, grossi
e pigmentati. Gia dopo tre mesi è
stato dimostrato un aumento del peso
dei capelli nei soggetti che assumevano
finasteride 1 mg, rispetto ai soggetti
in trattamento con placebo (gli autori
hanno selezionato una piccola area
del cuoio capelluto e hanno valutato
la crescita e la qualità dei
capelli come spessore e lunghezza
pesandoli ad intervalli regolari);
però questo effetto a 3 mesi
non è ancora visibile ad occhio
nudo.
I
primi effetti visibili della terapia
con finasteride sono evidenti dopo
3-6 mesi di trattamento: si ha un
arresto della caduta ed il numero
dei capelli nell’area diradata
aumenta in quanto i follicoli vuoti
iniziano a produrre un nuovo capello.
Quando la calvizie è
in fase avanzata le cure farmacologiche
non bastano. Può essere
utile allora il TRAPIANTO
CHIRURGICO dei capelli,
se si vive con particolare disagio
questo problema.
Nella decisione va valutato
che si tratta di un intervento
chirurgico complesso che può
durare anche alcune ore e richiede
l'uso di anestetici. Può
essere anche necessario sottoporsi
all'intervento una seconda volta
perchè in media il 20
per cento dei capelli trapiantati
può cadere.
L’autotrapianto di capelli
si è dimostrato efficace
in molti pazienti. Può
essere effettuato quando la
calvizie si sia stabilizzata
(intorno ai 40 anni) ed è
sconsigliato prima dei 25 anni.
La tecnica dell’autotrapianto
(che elimina il problema del
rigetto) consiste nel prelevare
i follicoli piliferi dalla regione
della nuca e trapiantarli nelle
zone affetti da calvizie: i
follicoli della nuca sono insensibili
agli ormoni androgeni e continuano
a produrre peli spessi e grossi
anche nella calvizie avanzata.
I follicoli trapiantati mantengono
la loro “insensibilità”
agli androgeni anche quando
sono trasferiti nella aree androgeno-dipendenti
del cuoio capelluto (regioni
frontali e del vertice).
E’ un trattamento efficace
che però deve essere
considerato un complemento e
non una alternativa alla terapia
medica. La tecnica corretta
è quella dei mini - (1-6
capelli) e micro - (1-2 capelli)
grafts (ciuffi di capelli col
bulbo pilifero); se effettuata
da un operatore esperto (un
chirurgo plastico specializzato
nelle tecniche di trapianto
dei capelli), permette di ottenere
buoni risultati estetici.
Generalmente vengono effettuate
2 o 3 interventi nelle quali
vengono trapiantati fino a 3000
grafts quindi circa 15000 -
20000 capelli che non saranno
comunque mai sufficienti a rimpiazzare
tutti quelli perduti
I bulbi trapiantati, adattandosi
progressivamente alla cute,
inizieranno a generare nuovi
capelli, che entro sei mesi
saranno lunghi tre-quattro centimetri.
Da allora in poi essi cresceranno
al ritmo di un centimetro al
mese, secondo il normale ritmo
di crescita.
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L'INNESTO
DI CAPELLI ARTIFICIALI
si effettua con capelli acrilici
che si cuciono nella pelle con
delle apposite macchinette per
mezzo di un nodino. I nuovi capelli
sono destinati a cadere col tempo
ed è necessario ripetere
più volte le operazioni
per rinfoltirli. L'impianto di
capelli artificiali ha fatto discutere
il mondo scientifico per molti
anni sia per le frequenti reazioni
di rigetto, sia per la comparsa,
alcune volte, di fenomeni infiammatori
e residui cicatriziali. Esiste
comunque una associazione italiana
di medici implantologi (AIMI)
che riunisce gli specialisti che
fanno uso di tali fibre e che
ne sono esntusiasti. Questi medici
utilizzano esclusivamente materiali
artificiali speciali, biologicamente
compatibili e certificati dall'Unione
Europea oltre che dal Ministero
della Salute.
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Ultimo
aggiornamento: 1.10.2012 |
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